Monte Pasubio: Cima Palon (2239 m)
Salito il 4 luglio 2007, in compagnia di escursionista amico.
Sentieri n.: 370, 120, 142, 105
Partenza: Bocchetta Campiglia
Arrivo: Cima Palon
Punto di appoggio: Rifugio Papa (1928 m)
Quota partenza (m): 1225
Quota vetta (m): 2239
Dislivello (m): 1015
Lunghezza totale percorsa (km): 19
Difficoltà: E (scala difficoltà)
Esposizione: Nord, Ovest
Condizioni meteo: da cielo sereno a temporale, grandine, neve, pioggia; delta di temperatura da 0°C a 25°C, umidità dal 50% al 100%
Tempo occorso: 6h totali tra salita e discesa, molto impegnativo (non andateci con gli scarponi nuovi come ho fatto io, pena l'invalidità per i successivi 3 giorni)
Vertigine media: 2/10
Incontri lungo il sentiero: gregge infinito di pecore, 5 asini (una gravida), 2 pastori e 3 cani da pastore; almeno 30 tra escursionisti e ciclisti (mountain bike); etnie presenti: vicentini, padovani, sloveni, polacchi e tedeschi.
Note: il Pasubio è bellissimo, pur martoriato dalle ferite della Prima Guerra Mondiale. Lo consiglio a tutti. C'è una miriade di sentieri tra cui scegliere, tra quelli per esperti e quelli per tutti. Anche in mountain bike ci si diverte (un tedesco però ci è morto tre mesi fa).
Descrizione: dalla frazione Ponte Verde, da Thiene (VI) o da Rovereto (TN), svoltiamo per Passo Xomo e qui - sempre in auto - una interminabile terrificante ex-strada militare (terrificante perchè stretta e a strapiombo). Dal passo si gira a sinistra direzione imbocco del Sentiero delle Gallerie. Si prosegue. Arrivati a Bocchetta Campiglia, ultimo tratto in carrareccia (magari meglio con auto 4x4!), parcheggiamo nell'unico posto disponibile, poco sopra il vialetto per Malga Campiglia (ci abitano e lavorano ottimo produttori di formaggio, semianalfabeti ed avvinazzati, ma per 5/6 € kg vale la pena farci la spesa).
Il sentiero 370 ricalca e spesso taglia la nota Strada degli Scarubbi; prima ora di salita piuttosto ripida ma il panorama dell'altipiano del Pasubio ripagherà lo sforzo. Poi lungo tratto su ampio sentiero, salita media del 5% fino al bivio per il Rifugio Papa. Qui sostiamo brevemente mentre sopraggiungono minacciosi nuvoloni. Ripartiamo e superiamo il fascista Arco Romano (in foto a lato, già avvolto dalle nubi temporalesche), poi passiamo la Selletta del Comando e da qui raggiungiamo la Cima Palon (dopo preoccupante catena fissa di 10 metri in foto a destra)
Ritorno: scegliamo il ripido 105 e alcune sue varianti (rischiamo di perderci, ma uno spirito amico ci guida fuori dal dedalo di trincee e sentierini). Inizia a piovere, aumenta il vento. Cade qualche antipatico fulmine. Torniamo al rifugio Papa, ci fermiamo mentre fuori una prima tormenta impazza. Mangiamo ed intanto salta la luce. Qualcuno si attrezza per uscire, alcuni esponenti del CAI di Rovigo ridacchiano come se li divertisse l'ipotesi di restare bloccati quassopra, a luglio, magari per via di 3 metri di neve...
Il temporale dopo una mezzora si interrompe e decidiamo di partire (nell'ultima foto il panorama alle nostre spalle, poco prima dell'ultimo pauroso temporale).
Ecco un secondo temporale inizia a metà della discesa: vento molto forte, grandine, neve, pioggia e temperatura di 2-3 gradi ci accompagnano per circa 1h e 30'. Con noi scendono due gruppetti di esperti alpinisti, ogni tanto li sorpassiamo ed ogni tanto loro sorpassano noi.
Arrivati al termine, esausti e contentissimi di non essere morti o congelati (evviva la giacca anti-pioggia della North Face ed i nuovi scarponi Aku). Riapriamo le portiere dell'auto e scaturisce il sole. La temperatura aumenta subito ed il vento si placa. Scendiamo in malga a comprare formaggio e poi via.
PS: per i dolori a polpacci, ginocchia e talloni non ho potuto camminare bene per i successivi 3 giorni.