15.7.07

Moncenisio: Lac Clair (2755 m)

In compagnia della fidanzata, saliti mercoledì 20 giugno 2007.

Partenza: Plan des Fontainettes (Mont-cenis, Francia)
Arrivo: Lac Clair

Tappe intermedie: Forte Roncia, Plan des Cavales
Quota partenza (m): 2050

Quota vetta (m): 2755

Dislivello (m): 700

Lunghezza totale percorso (km): 8,5 circa

Difficoltà: E (scala difficoltà)

Esposizione: Ovest, Nord
Condizioni meteo: partenza 3°C, arrivo circa 20°C, sereno poco nuvoloso

Tempo occorso: 2h45' salita, 2h discesa

Vertigine media: 2/10 (4/10 la faticosissima rampa iniziale)


Incontri lungo il percorso: una decina di esperti escursionisti francesi (età media: 55 anni), decine di marmotte, scariche di sassi di qualche quintale.

Note: bellissimo percorso naturalistico e storico, comprende la visita del Forte Roncia e qualche altro rudere bellico.

Descrizione: da Lione arriviamo con tempo da incubo e vento gelido la sera prima (alloggio presso "Hotel Nanook" di Lanslevillard), il paese è deserto. Non è certo periodo di turisti e c'è neve resistente al di sopra dei 2500 e addirittura neve fresca oltre i 2700. Prima di nanna, ottima fonduta al ristorante "quello grosso" della vicina Lanslebourg.
Mattino sveglia presto con cielo sereno e poco vento (ma un freddo boia). Wow!

Per qualche minuto guardiamo l'innevato e bellissimo Dent Parrachée (3697 m), seconda cima del gruppo della Vanoise, guardiano d'ingresso all'alta valle omonima, per l'occasione illuminato dall'alba gelida, poi saliamo in auto fino al Plan des Fontainettes, parcheggiamo. Sono le 7, fa un gran freddo ed è ancora piuttosto buio (il sole è sorto, ma rimarrà fino alle 8,30 dietro le creste delle cime Roncia, Haie e Lamet; quindi l'intero vallone del Moncenisio è semi-buio).
Saliamo la super-rampa che porta al Forte Roncia, lo visitiamo; poi parte lo zig-zag di un'ora, sempre piuttosto ripido, che tra le morene giunge fino al Plan des Cavales, una prateria protetta dal vento, disseminata di ruscelletti e menhir naturali. Non un millimetro di ombra ed una stupenda panoramica (foto a destra).
Dopo una mezzoretta dolce al 3-4% di pendenza, si passano gli sfasciumi sul lato del vallone, il sentiero è lineare ma ripido e dissestato. Più avanti interruzione del sentiero: tonnellate di pietroni franati (si può arrampicare o aggirare, noi abbiamo aggirato); poi oltrepassaiamo un paio di lingue di ghiaccio/neve che strapiombano su 150 metri di sfasciumi al 50% di pendenza (foto all'inizio). Problema: NON ho scarponi da montagna, ma scarpetta Salomon con caviglia scoperta e mi inzuppo di ghiaccio la caviglia.
Fico?
No.
Ancora qualche passo e giungiamo allo stupendo Lac Clair (profondo un paio di metri, largo 60 metri al massimo, abitato da bestioline strane in via d'estinzione); qui documento la pace e la bellezza del luogo girando un brevissimo video (all'inizio la fidanzata si suicida al sole già ultravioletto).
Dal termine del lago, l'esperto escursionista proseguirebbe (con attrezzatura alpinistica)
verso Punta Lamet e le creste soprastanti, ma noi no; per oggi bastano le quasi 3 ore impiegate per salire e il tempo per la visita al Forte Roncia. Il meteo promette temporale; nel primo pomeriggio, appena scesi e partiti per Torino, assistiamo al passaggio di una specie di tormenta.

Dimenticavo: durante la discesa mi ustiono gravemente i polpacci; guarito in 15 giorni. Mi raccomando mettete SEMPRE crema solare su parti scoperte (e indossate abiti anti-UV se oltrepassate i 2000 m), non dimenticatelo!

Anche la fidanzata, giorni fa e con inserimento di varie foto, parlò di questa gita.

3 komente:

Luca Cavallari tha...

Ciao Medo
vedo che cominci a salire di dislivelli,,,
visto il video...
che posti meravigliosi dalle vostri parti;-)
buon proseguimento
Luca

medo tha...

beh di posti belli è pieno sulle alpi!

David Addison tha...

Con un ritardo storico commento anch'io la tua gita, dato che nla percorro tutti gli anni per andare a misurare quel che resta del ghiacciaio del Lamet. Penso tu abbia apprezzato il racconto della lapide che commemora la fuga e la caduta del soldato tedesco nei pressi del lago. Mi hanno detto che qualche anno fa c'era stata una commemorazione con partigiani italiani e rappresentanti francesi, alla quale aveva partecipato il soldato in questione

Maurizio